Accogliamo con vero piacere le sentenze 199 e 200 del
20/07/2012 della Corte Costituzionale che di fatto affermano che l’esito
referendario del 11-12 giugno 2011, non riguardava solo l’acqua, ma tutti beni
pubblici, come rifiuti e trasporti locali pertanto l’art. 4 della
manovra di Ferragosto del governo Berlusconi, che obbligava gli enti pubblici, sotto la minaccia del
commissariamento, alla vendita ai privati dei beni comuni è illegittima, in
quanto contraria alla volontà popolare espressa in modo inequivocabile nei
referendum solo poche settimane prima.
Ciò significa che ogni svendita di pubblici
servizi, non sarà più giustificabile dal fatto che fosse la suddetta legge ad
imporla, ma rappresenterà una precisa scelta politica delle giunte e dei
consigli comunali, scelte delle quali dovranno rendere conto ai cittadini. Ci auguriamo quindi che il Comune di Villa Minozzo e i vari comuni montani liberi da ogni balzello e leggi incostituzionali avvii al più presto i percorsi necessari al fine di ripubblicizzare i beni comuni partendo dal servizio idrico integrato.
Pierpaolo Prandi, Segretario Circolo Prc "Montagna"
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