Premesso che non siamo nostalgici di uno statalismo antiquato, anzi vogliamo un
profondo rinnovamento dell’organizzazione statale che abbandoni le vecchie pratiche corrotte e clientelari e ponga al
centro i diritti e la partecipazione dei cittadini, riteniamo che un bene
comune come l’acqua sia proprietà di tutti indistintamente, e la fruizione non
deve soggiacere alle leggi di un mercantilismo da rapina che schiaccia i
diritti e distrugge il pianeta in cui viviamo per accrescere la ricchezza di
pochi.
Proprio per
mettere al riparo un bene come l’acqua nasce la nostra proposta di mozione ed è
con questa proposta che chiediamo concretamente all’amministrazione comunale di
Villa Minozzo di cambiare gli indirizzi di politica del territorio e del
governo dei beni comuni, ponendo al centro, la fruizione del diritti e la
salvaguardia dell’ambiente.
Gli effetti
della messa sul mercato dei servizi pubblici e dell’acqua, frutto di
ubriacature neoliberiste, dimostrano come solo una proprietà pubblica e un
governo pubblico e partecipato dalle comunità locali possano garantire la
tutela della risorsa, il diritto e l’accesso all’acqua per tutti e la sua
conservazione per le generazioni future.
Da queste
considerazioni nasce la nostra mozione riveduta e corretta rispetto a quella
presentata a fine 2011, convinti del sostegno dell’amministrazione locale che
da sempre ha sostenuto la campagna referendaria e le battaglia del comitato
acqua bene comune.
Di seguito il testo della mozione presentata e che verrà discusso al prossimo consiglio comunale di Villa Minozzo:
MOZIONE
Per inserire nello Statuto Comunale il principio inviolabile che riconosce l’acqua come “diritto umano universale senza rilevanza economica”
Premesso che:
in data 12 e 13 giugno 2011 l'art. 154 del d.lgs. n. 152 del 2006 è stato parzialmente abrogato con l'espunzione, tra i componenti della tariffa del Servizio Idrico Integrato della “remunerazione del capitale investito”; la Corte costituzionale con la sentenza n. 26 del 2011, con la quale ha dichiarato costituzionalmente ammissibile il quesito referendario, ha chiarito che l'esito di questa abrogazione è direttamente applicabile, per cui la disposizione come risultante dall'abrogazione referendaria è immediatamente operativa e non serve attendere alcun intervento legislativo; che l'esito abrogativo si è già prodotto in quanto il risultato referendario è stato sancito con i il Decreto del Presidente della Repubblica 18 Luglio 2011, n. 116 pubblicato in Gazzetta Ufficiale Serie Generale n. 167 del 20 Luglio 2011;
era stata presentata in data 18/10/2011 (prot. 5114), un’altra mozione con identico oggetto e discussa nel consiglio comunale del 05/11/2011, come punto n.3 all’ordine del giorno, al termine del quale, dopo aver rimandato ad opportuna commissione, si è votato di rimandare la votazione della mozione stessa;
in data 28/01/2012, nella sala del consiglio comunale si svolta un’assemblea pubblica, alla quale erano presenti il sindaco ed altri consiglieri di maggioranza, in cui si è discusso della gestione del servizio idrico integrato nel comune di Villa Minozzo: al termine della serata si era proposto di formare un gruppo di lavoro, che si sarebbe dovuto occupare di concretizzare quanto discusso in assemblea.
Considerato che:
il risultato di questa consultazione a livello nazionale dimostra indiscutibilmente una volontà popolare di mantenere il bene acqua al di fuori di logiche di profitto;
il 96% dei votanti di Villa Minozzo hanno espresso in maniera inequivocabile con il loro voto che l’acqua è un bene comune privo di rilevanza economica sul quale non devono essere fatti profitti; questo risultato è un chiaro segnale di volontà politica: i cittadini di Villa Minozzo vogliono la ripubblicizzazione della gestione dell’acqua e chiedono un nuovo modello di gestione interamente pubblico e partecipato dal basso.
Il consiglio comunale di Villa Minozzo si impegna:
ad inserire nel proprio statuto, entro 90 gg. dall’approvazione della presente mozione, i seguenti punti:
il comune di Villa Minozzo riconosce il diritto umano all'acqua, ossia l'accesso all'acqua come diritto
umano, universale, indivisibile, inalienabile e lo status dell'acqua come bene comune pubblico;
il comune di Villa Minozzo conferma il principio della proprietà e gestione pubblica del servizio idrico
integrato e che tutte le acque, superficiali e sotterranee, anche se non estratte dal sottosuolo, sono pubbliche
e costituiscono una risorsa da utilizzare secondo criteri di solidarietà;
il comune di Villa Minozzo riconosce che il servizio idrico integrato è un servizio pubblico locale privo di
rilevanza economica, in quanto servizio pubblico essenziale per garantire l'accesso all'acqua per tutti e pari
dignità umana a tutti i cittadini, quindi la sua gestione deve essere attuata attraverso un ente di diritto pubblico in base agli art. 31 e 114 del d.lgs n. 267/2000; ad incaricare la commissione competente, per valutare: l’eventuale inserimento nello statuto comunale di ulteriori e specifiche norme a difesa dell’ambiente e del diritto pubblico; per quel che riguarda la gestione del sistema idrico integrato, ciò che può essere realizzato nel comune di Villa Minozzo.
Infine, si invita la giunta ed il sindaco di Villa Minozzo, a portare nelle sedi opportune la posizione di questo
consiglio comunale, sia per quanto riguarda la ripubblicizzazione del servizio idrico integrato, sia per quanto
attiene al sistema tariffario, con l’abolizione, come sancito dal referendum, delle voce relativa al “capitale
investito”.
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