Di seguito riportiamo il testo del volantino distribuito pochi giorni fa dai lavoratori della TAT ceramiche di Roteglia ai quali rinnoviamo la nostra solidarietà:
“L'Italia è una Repubblica fondata sul lavoro”
I dipendenti TAT ceramiche (ex Nordica) vogliono solo lavorare!
Alla fine di giugno i titolari della TAT ceramiche Sangermano ,Zanichelli e Ruini informano la RSU aziendale della loro intenzione di fare un breve periodo di cassa integrazione ordinaria (cigo), con una probabile riapertura degli impianti intorno al 14 settembre, quindi con un mese di anticipo rispetto alla scadenza della cigo stessa. La TAT entra quindi in cassa integrazione il 5 di luglio anche se gran parte dei lavoratori prosegue l'attività fino all' undici per esigenze produttive, entrando in cigo di fatto il 13 luglio, con la convinzione di tornare al lavoro a metà settembre. I piani dei titolari invece erano ben altri, infatti il consiglio d'amministrazione TAT pochi giorni dopo decide di mettere in liquidazione l'azienda e di affittare a terzi , per la precisione alla Casabella srl, il ramo d'azienda commerciale,infine il 17 luglio presentano una richiesta di concordato preventivo presso il tribunale di Reggio Emilia, tutto questo senza informare ne la RSU, ne le forze sindacali, ne tanto meno le amministrazioni locali che avrebbero potuto provare a trovare soluzioni meno dolorose dal punto di vista occupazionale. La RSU aziendale infatti apprende da terzi quale fosse la situazione aziendale il 21 luglio a fatti già avvenuti, e subito si mobilita per creare un presidio davanti all'azienda bloccando il transito dei camion che già venivano a caricare materiale a nome Casabella. Il presidio che si è protratto per settimane con un notevole riscontro mediatico ha portato all'apertura di un tavolo istituzionale in provincia che ha permesso di avviare una nuova procedura di cassa integrazione adeguata alla situazione in atto. Parte quindi il 5 agosto una cassa integrazione straordinaria (cigs) per 12 mesi. Da li in poi però di fatto non accade più nulla se non l'avvenuta retribuzione della mensilità di luglio. In realtà quello che sta più a cuore dei 115 dipendenti TAT ceramiche, ad oggi di fatto senza lavoro, è la prosecuzione dell'attività produttiva, ma nonostante siano passati due mesi dal “fattaccio” non c'è stato nessun passo avanti al riguardo.
Invitiamo quindi tutte le forze in campo a partire dall'attuale proprietario del sito produttivo il Com. Frappi, a fare il massimo sforzo per dare una prospettiva ai lavoratori TAT.
I soli ammortizzatori sociali seppur importanti non bastano, devono essere solo una soluzione momentanea in attesa di una ripresa produttiva, perché 750 euro di cigs bastano malapena a pagare affitto e poco altro. I lavoratori TAT vogliono solo lavorare!
Ad oggi 115 persone hanno perso il loro posto di lavoro e non hanno prospettive per il futuro!
La RSU aziendale
TAT ceramiche
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